22 March 2007

The Big Picture

Q&A on Avi Lewis' The Big Picture following a viewing of Dawkins' The Root Of All Evil?

I must say that Lewis is a very sharp moderator. He's certainly a far better moderator than any I've ever seen on American television. So, good going Canada!

2 comments:

Anonymous said...

La nostra esistenza è legata ad azioni consuetudinarie che occupano gran parte del nostro tempo, influenzando i nostri stati d'animo e la disposizione che ne offriamo agli altri. Mi ha sempre fatto paura considerare la religione come un "sistema" che superasse, sostituisse il buon senso o che stordisse le coscienze. Nessun credo può nascere per una forma di etica divisionista. La questione che affrontiamo con più facilità, in rapporto alla storia, è il modo in cui un singolo individuo si evolve, guardando i luoghi in cui è cresciuto, la genesi del suo approccio conoscitivo ed infine le sue sicurezze e le sue insicurezze. Ma morale etica e fede non sono distinte. I nostri comportamenti sono informati in maniera duplice alla storia o meglio, dal punto di vista individuale portano un duplice segno, due stimoli altrettanto validi: l'uno è quello che ci consente di riconoscerci per ciò che siamo stati ed abbiamo esperito, l'altro che ci consente invece di riconsiderare l'evoluzione in maniera più uniforme, avvicinando il più possibile le esperienze apparentemente più distanti o le non-esperienze, considerando le diversità per ciò che esse ci offrono assumendone anche consciamente il cambiamento, ma liberamente. Credo che al malessere o benessere del vivere possano essere dati tanti nomi e che il mondo visibile sia solo una parte dell’esistente su cui facciamo affidamento per necessità. Il mondo visibile è un mondo transitorio, è cioè che noi comunemente riusciamo a distinguere, ciò che riusciamo ad assumere per fortificarci. In fin dei conti pensare che la realtà sia soltanto o possa essere soltanto individuale non ha nessun fondamento e ci penso anche adesso ad esempio che per problemi miei sono sconvolto dal dolore. Nel mio caso posso dire che sto misurando la mia pazienza, la mia speranza, vorrei tanto evitare sfoghi apparentemente molesti, non ci riesco e ci sto male. Spero di poterne parlare più accuratamente ed in maniera più chiara. Credo sia pericoloso per di più bollare questo tipo di analisi come massimaliste perché questo non porta da nessuna parte. Certe tensioni nell’uomo sono ineliminabili.

P.S.=non ho un account google per questo mi firmo "anonimo". Voglio poter parlare liberamente con te come ho sempre fatto. Parole dure e d'angoscia non sono a te legate, ti prego solo di capire questo. Good Weekend to you:)

Anonymous said...

"Verrà un tempo in cui il filosofo il poeta ed il fisiologo parleranno la stessa lingua e si comprenderanno".